Il prodotto maggiormente tangibile dell’era della biologia molecolare è senz’altro rappresentato dallo sviluppo della diagnostica e della terapia antivirale e dalla possibilità di declinare in chiave genetica l’interpretazione dei diversi fenomeni che sottendono al modo di essere delle infezioni virali negli esseri viventi.
Il maggior traino in proposito è senz’altro attribuibile all’infezione da HIV, le cui coordinate evolutive hanno dettato la necessità, oggi pienamente soddisfatta, di produrre uno schermo chemiosoppressivo in grado di impedirne l’espressività clinica spontanea. La migliore traduzione clinica di questi progressi riconosce come attuale traguardo un’attesa di esistenza in vita non significativamente dissimile da quella della popolazione generale in condizioni ottimali di esercizio terapeutico. L’evoluzione della farmacopea antiretrovirale è testimonianza dinamica di un articolato processo di ricerca sul rapporto fra impiego dei farmaci ed effetto inibitore sulla replicazione virale che ha portato allo sviluppo di molecole e modelli terapeutici ad effetto sempre maggiore in parallelo ad una sensibile crescita della tollerabilità a lungo termine. Il limite oggi in discussione è sinteticamente individuabile nel numero di farmaci necessari ad ottenere il miglior risultato raggiungibile, comprensivo di variabili relative al numero di compresse ed alla quantità totale di farmaci da assumere, ed alle caratteristiche del singolo paziente. Da questo panorama oggi generoso in termini di opzioni possibili scaturisce la percezione che lo stesso modello molecolare di sviluppo possa portare ad altrettanti efficaci successi nella lotta contro i nuovi insulti che all’umanità vengono da nuove infezioni virali. La stagione del COVID-19, iniziata ormai l’anno scorso in oriente, identifica nel modello HIV la speranza che altrettanti strumenti terapeutici e magari preventivi possano essere sviluppati contro il virus SARS-CoV-2, nella consapevolezza della presenza di risorse umane, dottrinali e strumentali in grado di individuare i bersagli strategici da colpire e degli strumenti in grado di farlo. La fase inizialmente interpretativa dei nuovi fenomeni a cui abbiamo assistito è stata rapidamente integrata da una vivace reazione dell’imprenditoria scientifica, nella speranza che lo stesso processo virtuoso innescato quasi 30 anni orsono dall’infezione da HIV possa tradursi anche in questo ed altri nuovi scenari di sofferenza umana nella rapida acquisizione di quei presidi che ne possano assicurare un efficace controllo.
32 - Tematiche speciali del S.S.N. e/o S.S.R. a carattere urgente e/o straordinari o individuate dalla Commissione nazionale per la formazione continua e dalle regioni/province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni di processo
Professor Giovanni Di Perri
Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Torino
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